Diario
Questo
viaggio e’ stato organizzato da Pino e Annamaria, dell’ACI Camper di
Livorno. 27
dicembre – lunedi’ |
28 dicembre – martedi’ Ci svegliamo prestissimo e alle 8
siamo gia’ in marcia. Entriamo in
Francia e prendiamo la viabilita’ ordinaria. Attraversiamo localita’
splendide (Montecarlo, Beaulieu e Nizza) e ci fermiamo nei pressi di Antibes.
Durante la marcia numerosi semafori spezzettano la colonna e siamo piu’ volte
costretti a fermarci per ricompattarci. A Montecarlo Romano, noi e
qualcun’altro sbagliamo strada ma con un po’ di fortuna riusciamo a
raggiungere il gruppo e a sistemarci alle spalle di Maria. |
qualcuno balla mentre altri chiacchierano. 29 dicembre – mercoledi’ Partiamo alle nove e in pochi minuti siamo a Villeneuve Loubet (una localita’
alle spalle di Antibes) con l’intenzione di visitare il museo di Escoffier, il
cuoco che negli ultimi anni dell’ottocento invento’ e rese famosa la cucina
francese.
Parcheggiamo con fatica in
un’area che Annamaria ci ha fatto riservare. Non riusciamo ad entrare tutti e,
con un po’ d’iniziativa, rimuoviamo la sbarra che impedisce l’accesso ai
camper in un vicino parcheggio. Arrivati al museo troviamo la porta chiusa.
Mentre Annamaria si mette alla ricerca del custode e della |
cui
aveva sbagliato strada e
raggiunge
il nucleo originario, fermo nel parcheggio di un supermercato. In attesa dell’arrivo degli altri si fa un salto al super
e se ne approfitta per acquistare pate’ in crosta, formaggio di capra e una
confezione di wok nordique: verdure modate, lavate, tagliate e pronte da cuocere.
Verso le 19 ci muoviamo dal parcheggio del supermercato (non ci hanno
dato il permesso per la notte) e ci sistemiamo su di una strada sterrata, ai
bordi dell’aeroporto. 30 dicembre - giovedi’ Al mattino fa freddo: fuori
l’acqua e’ gelata e all’interno ci sono 5 gradi. Accendiamo la stufa, in
pochi minuti il camper si scalda e l’atmosfera diventa piacevole. |
Stefania ci conforta con una medicina composta dal 70% di
caffe’ bollente, il 15% da Caffe’ Borghetti e dal 15% di rum.
Dopo cena usciamo e visitiamo un parco addobbato per
le feste (piccoli pini coperti da una schiuma bianca e illuminati da luci
colorate), oltrepassiamo una pista di pattinaggio sul ghiaccio,
un presepe e raggiungiamo il centro del paese (stranamente
deserto). 31
dicembre - venerdi’ Alle nove siamo pronti per
visitare la citta’. C’e’ di nuovo il sole e si sta bene.
La nostra guida si chiama Silvia, parla bene l’italiano ed e’
piuttosto simpatica.
Ci porta innazi tutto a
visitare l’Annonciade, una piccola chiesa trasformata in museo.
All’interno quadri di pittori francesi tra cui
un Matisse. Molti quadri sono di un pittore che, a detta della
guida, ha inventato il puntinismo (quadri coperti di puntini di vari
colori che,
nell’insieme e visti da |
pieni di polveri di vari colori (ricordano vagamente
i banchetti dei suk), pizzaioli con un forno a legna
sistemato in un furgone, fiorai e venditori di oggetti vecchi
e vecchissimi. Nel pomeriggio ci si riposa in vista dell’attesa per la
mezzanotte. 1 gennaio - sabato Partiamo subito dopo colazione e
puntiamo verso Marsiglia seguendo la via costiera. C’e’ ancora il sole e la temperatura e’ mite. Il paesaggio cambia, non piu’ le rocce e i dirupi
dell’Esterel ma colline degradanti sul mare coperte da una vegetazione
sempreverde. Nei pressi di Hyeres
Giuliano |
forma una fila di assetati, muniti di taniche,
bottiglie secchi e recipienti di vario tipo. Le operazioni di carico e
scarico proseguono con qualche scena di isterismo, per circa due ore. Ci
muoviamo che e’ ormai calato il sole. E’ buio, non si vede piu’ il
paesaggio ed ormai si bada solo alla strada.
Arriviamo finalmente a Marsiglia. La citta’ mostra subito il suo lato
peggiore poiche’ la coppia del camper numero 18 subisce un tentativo di
rapina. Quasi un classico: mentre il camper e’ fermo ad un semaforo due
individui su di uno scooter si affiancano, aprono la portiera destra e cercano di arraffare qualcosa. La signora, dopo un attimo
di smarrimento reagisce spintonando e dando colpi sul caso di uno dei due
motociclisti. I rapinatori dopo qualche secondo desistono e se ne vanno.
L’avventura rende ancora piu’ spaventati alcuni equipaggi giunti gia’
timorosi in citta’. Arrivati all’area di sosta (in fondo al vecchio porto,
in pieno centro cittadino) ci aspetta una nuova sorpresa: l'area prevista per
la sosta e’ chiusa da alcuni massi
e da sbarramenti tipo new jersey. Ci
sistemiamo (male) lungo la strada di accesso al |
de la
Garde. La |
Chez Madie, un ristorante segnalato dalla guida 4 gennaio - martedi’ Partiamo prima dell’alba: spostiamo i massi, usciamo dall’area di sosta, richiudiamo l’accesso e quatti quatti abbandoniamo la citta’. La citta’ e’ deserta ed in pochi minuti siamo sull’autostrada, la provencale diretti ad est. Fa molto freddo e il motore stenta a scaldarsi ( fuori la temperatura e' sotto zero). Alle otto del mattino siamo all’area di sosta in cui avremmo dovuto essere alle 11. Ci sistemiamo al sole, carichiamo e scarichiamo l’acqua e facciamo un giro nei due negozi ospitati dall’area. Giulio approfitta delle colonnine d’aria del distributore di benzina per gonfiare la gomma che Franco gli ha |
chiudiamo la festa con panettone e pandoro con crema calda di cioccolato.
Verso le tre ci rimettiamo in |
Sfortunatamente ci perdiamo quasi subito: alcuni camper restano con Annamaria mentre il grosso della carovana imbocca una strada diversa. Ci sentiamo per radio prima e per telefono poi e ci diamo appuntamento a Beausoleil. Ciascuno segue la propria strada e per caso ci si ritrova tutti in autostrada: mentre un gruppo entra l’altro gruppo passa: una pura coincidenza. Ci ricompattiamo e raggiungiamo l’area di sosta. La troviamo piena e non possiamo fermarci (trenta camper sono davvero tanti). Proseguiamo, rientriamo in Italia e ci dirigiamo verso Seborga, un piccolo paese a nord di Bordighera, sede, a quanto |
la distribuzione gratuita di salamelle,
crostini alle olive e acciughe, dolciumi, vino e si conclude con una serie di
cori alpini, intonati da improbabili montanari liguri e toscani. 6
gennaio - giovedi’ Viene a prenderci Walter Ferrari,
Ministre des Affaires Etrangeres del principato e ci accompagna |
le ministre des affaires etrangeres | i luigini | le targhe automobilistiche |
Tutto diverso dai paesi francesi:
c’e animazione, l’aria e’ tiepida e i negozi sono pieni di merci a
prezzi accessibili. Comperiamo un po’ di focaccia (non buona) e torniamo al
campo con l’idea di uscire nuovamente in serata.
Dopo cena Ezio e Tina non se la sentono di uscire e pertanto
restiamo nei nostri camper a guardare la TV. 7 gennaio - venerdi In mattinata ci raggiungono Piero
e Augusto (erano arrivati la sera prima ma non avendo trovato posto al
parcheggio si erano sistemati fuori, a lato dell’aurelia), si sistemano in
riva al mare e usciamo per una passeggiata. C’e’ il sole e si sta bene. Il
lungomare e affollato. Comperiamo focaccia (questa volta accettabile) e
finalmente un giornale. Stiamo un po’ fermi al sole sul molo e poi,
lentamente, ritorniamo al campo. Pranziamo, salutiamo tutti e
prendiamo la strada di casa. Ci fermiamo all’area di sosta di Feglino per
svuotare i serbatoi e pulire il camper. Siamo a casa all’imbrunire.
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