10 – 21 giugno 2012 - Tour delle Marche – 1380 km

Giro in senso antiorario delle citta’ e dei pesaggi delle Marche. Non solo panorami, chiese, castelli e borghi rinascimentali, ma anche ristoranti e giornate di relax al mare.

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Domenica 10
Partenza nel pomeriggio ed arrivo a Pesaro in serata. Ci sistemiamo nell’area attrezzata di via dell’acquedotto, a fianco dell’isola ecologica ed in compagnia di alcuni zingari.
  
Lunedì 11
Sveglia all’alba, lunga camminata sino al lungomare, colazione e quindi passeggiata sino a piazza della Repubblica, una piazza erbosa, in riva al mare ed arricchita da una scultura di Jo Pomodoro. Arrivati a piazza del popolo ci accorgiamo che il palazzo ducale non e’ visitabile poiche’ sede della prefettura.  Visitiamo quindi il santuario della madonna delle Grazie (non molto interessante) e raggiungiamo rocca Costanza (chiusa anche questa). Subito dopo pranzo partiamo per Urbino ove arriviamo in prima serata. Ci sistemiamo nel parcheggio di piazza mercatale (proprio sotto il palazzo ducale) e saliamo a piedi per una prima visita alla citta’. Troviamo i negozi chiusi e la citta’ semideserta. Aperitivo in piazza duca Federico (aperitivo non entusiasmante) e rientro. In serata trasferimento nell’area attrezzata di via Pablo Neruda.

Pesaro

Urbino
Martedi 12

Urbino, trasia nello studiolo di Federico
Raggiungiamo di nuovo piazza mercatale e saliamo, tramite un comodo ascensore, fin quasi alla base del palazzo ducale. Tempo incerto. Visita del palazzo ducale e lieve delusione poiche’ alcuni dei pezzi migliori erano stati trasferiti in un’altra mostra. Vista comunque una madonna (la muta) di Raffaello, visitato lo studiolo del duca Federico (un piccolo locale interamente tappezzato da legni finemente intarsiati) e visti decine  e decine di quadri di artisti rinascimentali.  Fuori il tempo e’ variato piu’ volte, con frequenti ed intensi acquazzoni. Dopo il palazzo ducale visita al duomo il cui esterno e’ particolarmente scenografico ma e’ tutto sommato spoglio all’interno. Dopo il duomo visitiamo la chiesa di San Domenico, anche questa non particolarmente interessante e quindi saliamo, sotto la pioggia che si alterna a schiarite, al castello di Alburno, su di una collina adiacente alla citta’, dalla quale si vede la skyline del palazzo ducale e del duomo. Lungo il
 percorso di ritorno visita all'oratoriodi San Giovanni Battista, splendidamente affrescato e all’oratorio di San Giuseppe,  caratterizzato da un presepe in gesso. La visita della citta’ termina con un’ultima chiesa, quella di san Francesco, anche questa, a mio avviso, non particolarmente meritevole.  Le visite  quindi non sono state, tutto sommato, particolarmente eclatanti ma ciononostante Urbino e’ apparsa come una citta’ affascinante. Merito forse non tanto delle singole opere d’arte, ma dal loro insieme, dal colore delle mattonelle delle case e delle strade (sempre mattonelle, ma disposte in modo sapiente) e forse, soprattutto, dalla luce, che conferisce a questa citta’ di impianto tardo medioevale un leggerezza che altre citta’ d’arte non hanno. Verso mezzogiorno ritorniamo con il camper nel parcheggio di via Neruda e dopo pranzo ci mettiamo lentamente in moto per una escursione nell’urbinate. Tocchiamo Fermignano, Urbania, Sant’angelo in Vado (splendida cittadina medioevale), Piobbico, Apecchio (bella la strada da Piobbico ed Apecchio), poi di nuovo Piobbico, Aqualagna, la gola del furlo (spettacolare) ed in serata siamo a Fossombrone. Nell’area camper comunale, non illuminata e dall’entrata introvabile. Ceniamo, splendidamente, in un ristorante del luogo (passatelli ai funghi, tagliatelle al ragu’ di cinghiale, maltagliati di pollo con pomodorini e rucola e maltagliati di maiale con fagioli e cipolle rosse).    
  
Mercoledi’ 13
 Ci alziamo tardi e lentamente andiamo in centro. Fossombrone non e’ una citta’ rinascimentale. Molti i palazzi del cinquecento e del seicento, ma privi della bellezza e dell’eleganza dei palazzi di Urbino. Interessante corso Garibaldi, caratterizzato da una lunga sequenza di portici sotto i quali si aprono negozi e botteghe artigiane. Dopo colazione saliamo alla parte alta del paese nel tentativo di visitare la corte bassa (un palazzo  citato dalla guida del Touring) ma non la troviamo, stante anche l’assoluta carenza di indicazioni turistiche. Lasciamo Fossombrone e percorrendo una strada panoramica, che prima ci porta a Pergola e poi a Sassoferrato raggiungiamo Genga, il comune in cui si aprono le grotte di Frasassi. Il prezzo del biglietto di ingesso alle grotte sembra assurdo (poco piu’ di 15 euro a testa) ed Anna, stanca forse della strapazzata di ieri, decide di non entrare. Sono ormai le 12:30 per cui si decide di pranzare e poi di vedere il da farsi. Parcheggiamo nella zona camper dell’ampio parcheggio delle grotte (a circa 1500 metri dal loro ingresso)  e dopo pranzo Anna insiste nel non voler visitare le grotte. Considerando che non si ripetera’ piu’ un’occasione del genere decido di visitarle da solo. La visita dura circa 80 minuti e prendo un biglietto per la visita delle 14:30. Le grotte sono spettacolari, molto piu’ ampie delle grotte di Castellana e decisamente piu’ belle. La temperatura e’ bassa (14 gradi costanti) e l’abbigliamento non e’ adeguato. Resisto comunque senza troppi problemi poiche’ la mente e’ rapita dallo spettacolo offerto dalle grotte.  Verso le 16:30 siamo pronti a partire. Decidiamo di andare  a Camerino, ove sembra ci sia un’area ben attrezzata. Arriviamo verso le 17:30, sistemiamo il camper (l’area e’ effettivamente ben organizzata e c’e perfino la possibilita’ di allacciarsi all’energia elettrica), sintonizziamo la tv e ci prepariamo ad una tranquilla serata in camper.
 
 Giovedi’ 14

Camerino
Visitiamo la citta’.  Come altre citta’ dell’entroterra marchigiano e’ caratterizzata da edifici con mattonelle a vista, palazzi rinascimentali e vie strette e tortuose. La citta’ non offre palazzi o chiese di particolare interesse, ma nell’insieme e’ una citta’ gradevole. Torniamo al camper  e ci rimettiamo in marcia con l’idea di raggiungere Ascoli.  Lungo il percorso inciampiamo in Sarnano, una cittadina che fa parte dei 100 borghi piu’ belli d’Italia. C’e’ il mercato settimanale e l’area camper e’ a due passi dalla citta’ e a due passi dal mercato. Un’occasione troppo ghiotta per essere persa. Visitiamo il mercato e non troviamo nulla di particolarmente interessante. Alcuni banchetti offrono del pesce fritto (a 22 euro al KG, un prezzo normale solo se il pesce e’ fresco). Non ci fidiamo (anche perche’ fra due giorni saremo al mare e li avremo modo di assaggiare pesce quasi certamente fresco) e siamo attirati da un banchetto che offre porchetta
ed altre specialita’ locali. C’e’ anche il coniglio in porchetta, una preparazione che, a quanto mi risulta e’ tipica di queste parti. Ne prendiamo qualche fetta che gusteremo poco dopo (ottimo). Dopo pranzo facciamo un giro nel borgo. Come gia’ per Camerino il borgo non offre  palazzi o chiese  importanti, ma e’ l’insieme delle case  con i muri in mattonelle a vista, i vicoli stretti, gli archi tra le case e gli scorci panoramici che rendono la vista  assolutamente piacevole. Nel pomeriggio riprendiamo la via ed in poco tempo siamo ad Ascoli. Parcheggiamo nel parcheggio dell’arcivescovado (ottimo e vicino al centro) ed usciamo subito per una prima visita della citta’. Il sole ‘ ormai decisamente ad ovest e i palazzi piu’ importanti sono sull’asse est/ovest per cui alcune facciate di chiese e palazzi sono ben illuminati. Ne approfitto per fare qualche ripresa. Raggiungiamo piazza del popolo (splendida) e prendiamo l’aperitivo seduti ai tavolini dello storico caffe’ Meletti.

Il caffe' Meletti di Ascoli

Ascoli, il palazzo dei capitani del popolo
 Venerdi’ 15
 
Ci svegliamo tardi e raggiungiamo con calma piazza del popolo. Dopo colazione (sempre al caffe’ Meletti)  ci spingiamo sino al ponte romano che secondo le guide, puo’ essere visitato anche all’interno. Siamo sfortunati. Oggi non e’ giorno di visita per cui ci accontentiamo di ammirarlo dall’esterno.  Ritorniamo a piazza del popolo passando per via di Solesta’ (bella), via Soderini (palazzetto longobardo e torre Ercolani)  e completiamo le riprese dei palazzi affacciati ad est. Visitiamo il palazzo dei capitani del popolo (ora adibito a zona convegni) il cui cortile e’ caratterizzato da ballatoi delimitati da archi. Entriamo nella chiesa di San Francesco, il cui soffitto e’ affrescato con disegni che, nell’abside, ricordano i mosaici di Sant’Apollinare. Visitiamo infine il duomo con gli stalli del coro lignei e goticizzanti ed un grande e ricco polittico.  Nel pomeriggio ci mettiamo in marcia con lì’idea di raggiungere Fermo. Vediamo pero’, dal portolano, che l’area che pensavamo di utilizzare  per la sosta, sara’ occupata dal mercato del sabato mattina per cui decidiamo di fermarci in una qualunque localita’ marina lungo il percorso. A Grottamare troviamo una nuovissima area attrezzata. Ci sistemiamo con l’idea di ripartire l’indomani nel pomeriggio.
 
Sabato 16
La zona di Grottamare si rivela subito una bella zona marina. Una spiaggia sabbiosa, un lungomare molto lungo e parecchi ristorantini. Decidiamo di fermarci per cui trascorriamo un giornata di mare, con passeggiata al mattino, spiaggia il pomeriggio e ristorantino di pesce in serata. Ottima la cena ed ottimo il ristorante, con il terrazzo affacciato sul mare.
 
 Domenica 17
 
Decidiamo di stare ancora un giorno al mare per cui passeggiata mattutina sino a San Benedetto, rientro in camper, pranzo, sonnellino e pomeriggio di riposo.
Lunedi 18
 Partiamo prestissimo e nel giro di un’ora siamo a Fermo, cittadina sviluppata intorno al colle su cui sorge il duomo. Ci fermiamo in piazzale Tupini, un parcheggio per auto, sterrato, assolato ed in leggera pendenza.
 Partiamo subito alla scoperta della citta’. Raggiungiamo piazza del popolo ed ammiriamo i suoi palazzi. Belli, ma non grandiosi come quelli di Ascoli. Anna resta in piazza con la cagnolina ed io salgo sino al duomo, sulla cima del colle. Il duomo e’ abbastanza interessante. Di pietra bianca ha una la facciata sobria ed elegante. All’interno si scorgono  frammenti di un mosaico del V secolo che raffigura uccelli (sembrano aironi) e null’altro di interessante poiche’ la sagrestia (ove dovrebbe essere custodita una pianeta antica e preziosa) e’ chiusa. Raggiungo Anna ed insieme percorriamo via

Fermo
Cefalonia e corso Cavour, con edifici tardo medioevali non particolarmente interessanti. Interessante invece la microeconomia della citta’. E’ una citta’ che fa provincia e pertanto e’ piena di uffici amministrativi, con questura, prefettura, pretura e tribunale, attorno al quale ruotano non solo dipendenti, ma anche avvocati, questuanti e forse qualche faccendiere. Torniamo al campeggio e pranziamo a bordo, sotto un sole implacabile (per fortuna la temperatura all’interno del camper e’ sempre piu’ gradevole della temperatura esterna). Finalmente verso le 15 ci muoviamo e nel giro di un’ora siamo a Loreto. Parcheggiamo (sempre al sole) nella locale area attrezzata, costosissima (15 euro) ma abbastanza vicina al santuario/fortezza. Facciamo subito una prima visita all’esterno del santuario ed incocciamo in una miniprocessione di persone in carrozzina accompagnati da donne in divisa da infermiere appartenenti a qualche ente religioso che si occupa di assistenza agli ammalati. Dagli stendardi esibiti all’inizio della processione il gruppo sembra provenire da qualche paesello veneto. La miniprocessione fa un paio di giri sulla piazza della chiesa poi si ferma in una zona ombreggiata ed assiste ad una specie di messa al campo officiata da quel che sembra un vescovo.

Loreto

Martedi’ 19
 Giornata di sole. In questi giorni imperversa scipione, una perturbazione torrida proveniente dall’Africa. Saliamo di nuovo alla chiesa/fortezza e ne visitiamo l’interno ove una costruzione squadrata, decorata con marmi e  gruppi marmorei piuttosto interessanti, racchiude quella che la chiesa spaccia per la casa della madonna: una stanza con il soffitto a volta e decorato da affreschi ormai in parte andati perduti. L’interno della casa e’ affollato di fedeli che pregano in ginocchio. Il resto della chiesa e’ piuttosto interessante. Un affresco del Signorelli ed un altro (molto bello) di Melozzo da Forli’. La visita prosegue con lo splendido colpo d’occhio sulla decoratissima parte absidale e con la visita alla sala del Pomarancio, con affreschi dedicati alla vita di Maria. Terminiamo la visita con l’immagine del campanile sobrio ed elegante, del Vanvitelli.  Ci muoviamo ed in meno di un’ora siamo a Jesi. Il navigatore ci conduce senza problemi all’area attrezzata di via Zannoni, inevitabilmente assolata. E’ ormai mezzogiorno per cui pranziamo, ci riposiamo per un paio di ore e verso le 14:30, sotto un sole impossibile, saliamo in citta’. 
 La citta’  appare deserta. Poche auto ed ancor meno pedoni. L’ascensore che sale dal parcheggio ci lascia alle spalle di palazzo Pianetti, un edificio cinquecentesco esternamente privo di particolari attrattive, ma sede della locale pinacoteca. Raggiungiamo la piazza del teatro e da li’, percorrendo via Pergolesi, raggiungiamo il duomo. Bello l’esterno ma insignificante l’interno. Piu’ interessante il palazzo della signoria in piazza Colocci e interessanti, almeno sotto il profilo storico, gli edifici di piazza Federico, tra i quali l’edifico e la piazza, per nulla imponenti, che diedero i natali a Federico II di Svevia, futuro illuminato imperatore del sacro romano impero. Il sole non da tregua per cui decidiamo di ritornare, non senza prima esserci rinfrescati con una birra in un bar nei pressi di palazzo Pianetti. Verso le 16 prima di rientrare, cerchiamo di visitare palazzo Pianetti, ma lo troviamo ancora chiuso per cui stanchi ed accaldati, decidiamo di lasciare perdere la visita, torniamo al camper e ci dirigiamo verso il mare. Raggiungiamo Fano e troviamo posto in un parcheggio sterrato di via Ruggero Ruggeri. Il parcheggio non e’ il massimo, ma abbiamo l’elettricita’ e siamo proprio di fronte al mare. Il mare alimenta una leggera brezza che, seppure per via indiretta, raggiunge anche il camper ed in breve tempo fa calare la temperatura interna da 32 a 29 gradi.  In serata, visto che ricorre il quarantunesimo anniversario di matrimonio, raggiungiamo un ristorantino sul mare ove ci vengono serviti gnocchetti con gamberi, zucchine e zenzero cui fanno seguito degli spiedini di calamari e gamberetti (tra primo e secondo abbiamo fatto una vera e propria iniezione di zuccheri e colesterolo).
Mercoledi’ 20
 
In mattinata andiamo a piedi in citta’. La passeggiata non e’ per nulla faticosa poiche’ la temperatura e’ mite ed il centro non e’ lontano. Raggiungiamo subito la piazza XX settembre e la troviamo invasa dalle bancarelle del mercato. Sfuma quindi la possibilita’ di godere del colpo d’occhio sul palazzo della Ragione e sulla fontana della fortuna. Visitiamo il cortile dal quale si puo’ ammirare la loggia del Sansovino e poi in via san Francesco, le imponenti arche malatestiane ed i resti della  ex chiesa di San Francesco. Raggiungiamo l’arco di Augusto, il monumento senza dubbio piu’ antico della citta’ ed ammiriamo sia l’arco che la facciata rinascimentale della attigua chiesetta di San Michele. Torniamo quindi al parcheggio e passiamo il pomeriggio riposandoci e bagnandoci nel mare.
 

Fano l'arco di Augusto
 Giovedi’ 21
 
Primo giorno d’estate, con scipione che non ci concede tregua. Decidiamo di rientrare. Ci muoviamo verso le  8 del mattino e siamo a casa verso le 13, con un paio di soste tecniche per la colazione e per il rifornimento di carburante.
 
 Conclusioni
 
Il giro pur in parte appesantito dall’eccessiva calura dovuta ad una perturbazione africana, e’ stato interessante. Abbiamo visitato una terra dolce, accogliente e generosa. Belle le citta’, belli i panorami, ottimi i ristoranti e piu’ in generale i prodotti alimentari locali. Il giro e’ durato 11 giorni ed abbiamo speso, in tutto circa 1000 euro, di cui almeno 400 per carburante, autostrada e parcheggi.

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