giugno 1999 - Parigi
Nella primavera del 1999 festeggiamo, con un paio di anni di ritardo, i 25 anni di matrimonio e per l'occasione decidiamo di andare a visitare Parigi. In un primo tempo pensiamo ad un viaggio in treno poi vediamo gli orari ed i tempi e decidiamo che e' meglio andare in auto: viaggiamo piu' lentamente e ci godiamo il panorama. Prenotiamo, tramite un'agenzia, un albergo situato nelle vicinanze di Montmarte, un carnet di libera circolazione sui mezzi pubblici e ci mettiamo in viaggio. Portiamo con noi una guida turistica tascabile, composta da un centinaio di pagine (regalata da un giornale) e la cartina della Francia, anch'essa regalata da un giornale. Purtroppo anche in questa occasione, come gia' alle Baleari, Natale sistema male la pellicola nella macchina fotografica e pertanto l'unica foto disponibile e' quella scattata da un fotografo professionista al momento dello sbarco da un giro sulla Senna.  Partiamo di sabato. Passiamo da Zurigo e Basilea e nel giro di poche ore siamo in Francia. Siamo un po' disorientati dei cartelli (le autostrade sono segnalate da cartelli blu mentre le statali hanno cartelli verdi) ma comunque andiamo via abbastanza bene. Cerchiamo di evitare le autostrade (troppo veloci) e ci godiamo il viaggio sulle statali, larghe e ben tenute. Pranziamo in una specie di ristorante (forse un agriturismo) e nel pomeriggio proseguiamo sino a Vesoul, ove ci fermiamo e cerchiamo un albergo per la notte. Capitiamo dapprima in un nuovissimo albergo che ci offre una camera a prezzi straordinariamente convenienti. Ci spiegano pero' che il bagno e' in comune e la cosa, ovviamente, non ci soddisfa (chissa' perche' un albergo nuovo dispone solo di camere con bagno in comune!). Poco distante vediamo un albergo della catena Ibis. E' un po' piu' caro ma decisamente meno problematico. Ceniamo facciamo quattro passi in paese (nulla di speciale, oltretutto l'albergo e' un po' fuori citta') e concludiamo la giornata.

Domenica di nuovo in marcia. c'e' bel tempo e il paesaggio e' spettacolare. Attraversiamo colline e vallate umide e verdeggianti. La zona sembra scarsamente abitata; vediamo prati e vacche che pascolano ma pochissime case, i paesi sono abbastanza distanti tra loro e le strade sono poco trafficate. Viaggiamo bene. Superiamo Chaumont e verso mezzogiorno ci fermiamo in un locale lungo la strada. Oggi, come ieri, il pranzo e' a base di insalata, verdure crude e formaggio di capra (ottimo). Riprendiamo il viaggio e puntiamo a nord verso Parigi. nel primo pomeriggio superiamo Troyes  e poco dopo ci troviamo sulla tangenziale di Parigi. Cerchiamo un parcheggio nei pressi della metropolitana. Lo troviamo e abbandoniamo l'auto (sette piani sottoterra ad un prezzo esorbitante: piu' di 200.000 lire per meno di quattro giorni di parcheggio!). Prendiamo la metro e in meno di un'ora siamo in albergo (Ibis Sacre Coeur, boulvard Rochec). E' dall'altra parte della citta' ma abbastanza in centro. Ci sistemiamo ed usciamo quasi subito per visitare la zona. Le strade sono affollate e non troppo pulite. Ceniamo (male in un piccolo locale nei dintorni dell'albergo), facciamo quattro passi e capitiamo in place Pigalle, con i suoi locali e le sue luci. Siamo un po' stanchi e torniamo in albergo.
Lunedi iniziamo l'esplorazione. Forti della nostra guida tascabile ci dirigiamo verso la Senna e quando la troviamo prendiamo a sinistra, in direzione dell'Ile de la Cite' poiche' vorremmo visitare la cattedrale di Notre Dame. La troviamo parzialmente coperta dai ponteggi. Le due torri sono scoperte e notiamo che sono leggermente diverse. L'insieme comunque e' notevole. Visitiamo l'isola e siamo picevolmente sorpresi dalla tranquillita' che regna in Place Dauphine. E' ormai mezzogiorno e guidati dal nostro opuscolo tascabile troviamo, sulla riva sinistra, un bistrot (ottima colazione a prezzi prezzi accessibili). Dopo colazione ci rimettiamo in marcia. vistiamo la zona di Saint German de Pres poi attraversiamo la Senna, precorriamo rue Rivoli ed ammiriamo i palazzi. La zona sembra elegante ed i negozi (molti quelli di abbigliamento) espongono prodotti raffinati. Arrivati a Place de la Concorde camminiamo per qualche minuto lungo l'avenue des Champs Elisees poi torniamo sui nostri passi poiche' ci stiamo allontanando troppo e cominiciamo ad essere un po' stanchi. Raggiungiamo Place Vendome, ci sediamo sulle panchine e ammiriamo la piazza. Gironzoliamo ancora un po' nella zona poi prendiamo la metro e torniamo in albergo. Ci riposiamo e poi di nuovo fuori, a cercare un ristorante. Entriamo in un ristorante della catena Bistro Romain e ci troviamo abbastanza bene. Il pranzo e' ottimo (verdure crude, formaggio caldo, patate, carne coperta da una salsa gialla piuttosto saporita e torta di mele) ed i prezzi sono adeguati. 
Martedi': giornata di sole. Saliamo, a piedi, sino alla chiesa del Sacro Cuore (Montmartre) ed ammiriamo il panorama. Dalla terrazza si vedono i tetti delle case che scendono gradatamente verso il fiume per poi risalire dall'altra parte. A destra si vede la torre Eiffel (vista da lontano sembra fatta di pizzo marrone) e, lontano, i grattacieli della Defense. Visitiamo la chiesa ma non ci sembra eccezionale, e' decisamente piu' bella dall'esterno.  Poco prima di mezzogiorno  torniamo (sempre in metro) nella zona di Saint German e cerchiamo un altro bistro'. Entriamo in un locale che si chiama Aux Charpentiers e ci gustiamo un piatto particolare, a base di coniglio e senape. Nel pomeriggio visitiamo i grandi magazzini. Entriamo nel magazzino Samaritaine, giriamo un po'  nei saloni ma non comperiamo nulla poiche' non ci sembra di vedere alcunche' di conveniente (prodotti, forse di buona qualita', a prezzi spiritosi). Usciamo dai Samaritanes, entriamo nelle Galeries Lafayette e caschiamo dalla padella nella brace; se ai Samaritaine i prezzi erano spiritosi, qui' sono assurdi.  Lasciamo perdere gli acquisti e raggiungiamo Place Vendome  passando per i giardini della Tuileries (giardini per la verita' piuttosto spelacchiati). Cominciamo ad essere stanchi. Ci fermiamo per una mezz'ora in un caffe', poi prendiamo la metro e torniamo in albergo. Serata di nuovo al Bistro Romain e quindi passeggiata sugli Champs Elisee, grande illuminazione stradale e negozi sfavillanti.
Mercoledi' altra bella giornata. Decidiamo di prendercela comoda e scendiamo a piedi verso il centro. Lungo la strada Anna vede, in un negozio, una giacchetta blu con un cappuccio. La prova, le sta bene e la prende. Arriviamo dalle parti di Pont Neuf e vediamo un'agenzia turistica che offre una gita in battello. Saliamo sul battello e visitiamo la citta' dal basso. Il battello percorre la Senna seguendo la corrente, arriva sino ad un ponte in prossimita' della torre Eiffel e poi gira, raggiunge l'Ile de la cite', le gira intorno e torna a Pont Neuf.  Lasciamo il battello e ci avviamo lungo la rive gauche.  Mangiamo qualcosa in un bistro' e raggiungiamo la torre. Da vicino e' spettacolare. L'immagine della 'torre di pizzo' lascia il posto all'immagine della 'torre di ferro' formata da una quantita' impressionante di travi e chiodi ribattuti. Il basamento e' enorme e la torre sembra davvero molto alta. Saliamo al primo terrazzo e quindi al secondo. Guardiamo il panorama e dopo qualche minuto scendiamo.   Torniamo a Saint Germain, guardiamo un po' i negozi e rientriamo. In serata lasciamo perdere Bistro Romain e proviamo un ristorante della catena Ippopotamus. La qualita' non cambia ma cambia il prezzo, quest'ultimo ci e' sembrato un po' piu' costoso. 

Giovedi' e' tempo di partire. Raggiungiamo la nostra auto e ci mettiamo in marcia. Abbiamo intenzione stare a nord poiche' vogliamo vistare Colmar, alla frontiera franco tedesca.  Andiamo via piuttosto veloci: superiamo Vitry le Francoise e raggiungiamo Nancy. Ci fermiamo per fare colazione e verso le quattro del pomeriggio siamo a Colmar. La cittadina dalle tipiche case di legno (il telaio formato da tronchi e le pareti da assicelle affiancate) e' piuttosto carina. le case hanno colori diversi e nell'insieme ricordano un borgo agricolo medioevale. Ci rimettiamo in marcia verso le cinque. Entriamo in Svizzera, prendiamo l'autostrada ed arriviamo al Gottardo che e' quasi l'imbrunire. La galleria e' chiusa e siamo costretti ad uscire e ad affrontare il passo. La deviazione ci porta via quasi due ore e quando, finalmente  siamo sull'autostrada a sud del Gottardo e' ormai buio. Sono quasi le dieci di sera e siamo affamati. Ci fermiamo in un'autogrill e l'unica cosa calda che troviamo e' una 'zuppa paesana' che ci viene offerta, quasi con vergogna, dal banconiere. Ci va bene comunque e la troviamo gustosa (sara' stata la fame). Ci rimettiamo in viaggio e siamo a casa a notte fonda.

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