21 settembre – 17 ottobre 2008 - Sicilia – 3800 km
Il
viaggio e’ stato organizzato da Pino ed Annamaria, dell’ACI Camper di
Livorno. Il punto di ritrovo e’ a Messina, in localita’ Tremestieri.
Il tour nella stesura originale sarebbe dovuto durare 31 giorni ma Anna ha
accettato di partecipare solo a condizione che fosse limitato a poco meno
di tre settimane. Poi in realta’ durera’ quasi quattro settimane. |
Domenica
e lunedi’ 21 e 22 settembre
Tappe di avvicinamento. Partiamo nel pomeriggio di domenica e dormiamo in autostrada. Attraversiamo senza problemi mezza Italia e a Salerno imbocchiamo la A3, temendo di trovarci prima o poi in una strada disastrata, in mezzo a code lunghe chilometri. In realta’ il traffico scorre ovunque abbastanza veloce. Lungo la A3 troviamo parecchi cantieri (alcuni dei quali sembrano addirittura abbandonati) che riducono la strada ad una sola carreggiata per senso di marcia. Al di la di questo non abbiamo mai trovato code e tutto sommato abbiamo mantenuto una discreta media oraria. Martedi
23 settembre Alle otto del mattino siamo a Villa San Giovanni, nella piazzola di imbarco del traghetto. I biglietti per la traversata sono stati una vera rapina: 64 euro tra andata e ritorno, per pochi minuti di battello. Sbarchiamo a Messina verso le 9:30 ed il navigatore ci porta senza |
volta
siamo |
imbarchiamo di nuovo su di un catamarano e rifacciamo, questa volta in barca, il giro dell’isola. Vediamo tutte le altre isole dell’arcipelago delle Eolie e alcune zone di Lipari |
famose piscine di fango (non troppo Giovedi
25 settembre Mattinata libera. Pioviggina e non possiamo approfittare delle attrezzature balneari del campeggio. Usciamo per una passeggiata a piedi. Percorriamo un sentiero a mezza costa su di un promontorio ed arriviamo sino a capo Milazzo, ove possiamo ammirare da una parte il |
|
golfo di Patti
e dall’altra il golfo di Milazzo. Nel pomeriggio ci muoviamo con i
camper. Ci addentriamo all’interno dei monti peloritani e raggiungiamo
Novara di Sicilia, antica citta’ (quasi un capoluogo) della zona rimasta
ora con 1500 abitanti. L’assessore al turismo ci accompagna per
le vie e le strade della citta’ che, pur se disabitate,
mantengono un aspetto importante. Purtroppo pioviggina ed il maltempo non
ci consente di apprezzare pienamente il panorama delle Eolie, incastonate
tra i pendii di due montagne. Durante il giro assaggiamo e comperiamo un
pezzo di maiorchino, un formaggio locale, duro e saporito, a base di
latte di pecora |
Venerdi
26 settembre Ci muoviamo per raggiungere Milo, sulle pendici dell’Etna. Completiamo lo scavalcamento dei monti Peloritani e sostiamo nei luoghi dell’eruzione dell’Etna del 2002 e restiamo impressionati dalla potenza della natura: un fiume di lava (ora solidificata) largo qualche centinaio di metri e lungo parecchi km ha devastato tutto quanto ha trovato sul suo cammino. Raggiungiamo Milo, una citta’ sui pendii dell’Etna e che si affaccia sullo stretto. Da una piazza/terrazza panoramica possiamo scorgere Taormina e tutta la costa sino a d Acireale. Alle 18 e 30 inizia una supermerenda, un break esagerato, con arancini (anche di pistacchio), pizzette, calzoni e naturalmente dolci alle mandorle e cannoli siciliani. La supermerenda si tiene nella piazza/terrazza, su dei tavoli imbanditi da un vicino ristorante ed e’ accompagnata dalla musica e dalle canzoni di un paio di artisti locali. Un pomeriggio/serata particolare, forse un po’ demode’ ma certamente piacevole.
|
che toglie il chiodo (una grossa vite utofilettante), guarda il buco, controlla se perde e ci dice che possiamo proseguire senza problemi. Sembra che il chiodo non abbia intaccatto i veli di protezione del copertone per cui, secondo il gommista, non dovrebbero esserci problemi. Restiamo un po’ perplessi ma ci fidiamo e quindi, lentamente e guidati dal navigatore, torniamo al parcheggio. Nel frattempo e’ partita la visita guidata. Raggiungiamo il centro e troviamo il gruppo che ha gia' |
pastellate e fritte, culminato con
una memorabile caponata ed un altrettanto meritevole arancino. Lunedi’
29 settembre In
mattinata visita guidata alla citta. Qualche cenno storico (citta’ greca, poi
romana, poi distrutta e |
di marmo ricavata in una grotta dall'acustica mpressionate (il famoso orecchio di Dionisio), in parte crollata a causa di un
terremoto, |
Torniamo poi in piazza, ci sediamo all’aperto ad
assaporare un momento di tranquillita’ sotto un tiepido sole e tra un
cappuccino una |
|
|
bomboniera da osservare con calma, da centellinare, per
assaporare completamente lo splendore dei suoi palazzi e delle sue
chiese. Un vero spettacolo.
|
Isola Delle Correnti, il punto piu’ a sud della Sicilia (ormai siamo ad una
latitudine |
Sabato
4 ottobre In
mattinata visitiamo i principali monumenti della citta’ (chiese dalla
storia controversa) e nel pomeriggio Domenica
5 ottobre Giornata
libera. Siamo al mare, c’e’ il sole e la spiaggia e’ spettacolare. Nelle
vicinaze sorge una formazione rocciosa a picco sul mare detta “scala dei
turchi”. Scendiamo in spiaggia e ci incamminiamo lentamente. Contrariamente a
quanto succede su quasi tutte le coste italiane qui’ le abitazioni sorgono
drettamente sulla spiaggia, a pochi metri dal mare. Non ci sono strade che le
separano dal mare e nemmeno una piccolissima zona di rispetto. Al di la di
questo, la passeggiata e’ piacevole e riposante. A pranzo Annamaria prepara
pasta e ceci per tutti e passiamo un piacevole |
Lunedi
6 ottobre |
pulizia del
pesce, alcuni bidoni di plastica per la salamoia ed una piccola linea di
inscatolamento. Terminata la visita assaggiamo le acciughe lavorate nello
stabilimento visitiamo il negozio e |
Mercoledi’
8 ottobre Giornata intensa. Ci muoviamo prestissimo e raggiungiamo Selinunte, una delle piu’ |
puo'
invecchiare per anni ed abbiamo visto enormi tini pieni di
liquore prodotto dieci o quindici anni fa. In serata raggiungiamo Mozia e
parcheggiamo in prossimita’ del punto di imbarco per l’isola.
|
Troviamo
una guida che ci conduce attraverso una spettacolare
vista alle rovine. Le rovine di per se non sono particolarmente interessanti. La
spettacolarita’ di questa visita e’ data dall’interpretazione della guida,
una vera attrice che ci racconta la storia di Mozia con passione, intermezzi
musicali e poesie. Oltre che per la guida la visita di Mozia merita di essere
ricordata per due altre particolartita’. La prima e’ una strada lunga
qualche centinaio di metri (ora sommersa) |
Venerdi’
10 ottobre Giornata di sole. Raggiungiamo in bici la banchina dalla quale partono i battelli per le isole Egadi. Ci imbarchiamo su di un catamarano ed in pochi minuti siamo a Levanzo, una |
favignana |
Noi
raggiungiamo un posto elevato dal quale ammirare il mare e le altre isole
dell'arcipelago. Verso
le 13 lo stesso catamarano che ci aveva accompagnati sull’isola ci porta
a Favignana, l’isola piu’ grande. Visitiamo al cittadina e verso le 15
ci imbarchiamo su di un bus enorme, viste le dimensioni delle strade
dell’isola, e partiamo per un minitour. |
e dalla
quale parte la funivia che, in pochi minuti, porta nel centro di Trapani.
Erice
e’ una citta’ colta ed e’ sede di numerosi convegni scientifici e
culturali. Ha un impianto di tipo arabo: poche vie, larghe tre o quattro
metri che l’attraversano ed una serie di |
riproducono
motivi
arabeggianti. L’altare principale e’ composto da un trittico in marmo
di fattura apparentemente pregevole. Oltre alla chiesa madre visitiamo le
torri di pepoli: grandi bastioni difensivi, piu’ volte
|
differenza piu’ marcata e’ data dalle palme, qui’ molto diffuse e
tali da conferire al sentiero
ed al panorama un aspetto nordafricano.
Camminiamo per circa un’ora
|
imbocchiamo la via Vittorio Emanuele. Passiamo porta nuova e
raggiungiamo i quattro canti: un incrocio i cui palazzi d’angolo sono
smussati e adornati. Ogni angolo propone tre statue (su tre piani) ed una
fontana. Si tratta di sicuramente dell’incorcio piu’ bello e raffinato
che abbia mai visto (e comunque certamente meglio di times square e di
piccadilly circus) Mercoledi’
15 ottobre Giornata dedicata alla visita della citta’. Viene a prenderci un bus che ci porta |
Passiamo poi a visitare la capella palatina, una stupefacente chiesa. a tre
navate, con il tetto a cassettoni in legno decorato con motivi arabeggianti e le
pareti interamente ricoperte da mosaici e marmi che propongono immagini di
antichi re, santi ed episodi religiosi. Le decorazioni, pur di fattura pregiata
ricordano, nel loro insime, le decorazioni di una chiesa bizantina o ortodossa.
Visitiamo poi il teatro Massimo, un paio di altre chiese e la cattedrale, un mix
di stili con archi a sesto acuto, decorazioni arabe, fregi gotici e qualche
richiamo barocco. Nel complesso un edificio imponente, che cerca di apparire
opulento, senza pero’ raggiungere le vette della cappella palatina. Giovedi’
16 ottobre Salutiamo
tutti e ci mettiamo in marcia. Le strade sono libere e non abbiamo
inconvenienti. Saremo a casa nel primo pomeriggio dell’indomani, venerdi’ 17
ottobre. Conclusioni
e considerazioni E’
stato un viaggio interessante ed emozionate, funestato purtroppo dalla scomparsa
di Gigi. Ancora una volta, come gia’ in Turchia ed in Marocco, ho constatato
quanto la realta’ sia distante dagli stereotipi e dall’immagine che ognuno
di noi ha di un luogo che non conosce. Della Sicilia ricordero’ non solo la
storia ed i siti archeologici, l’accecante luce del sole, i panorami aspri, i
giolielli artistici ma anche (e forse soprattuto) una ineguagliabile cucina, a
base di verdure preparate con maestria da tutti i ristoratori che
ho avuto la fortuna di incontrare. Il viaggio e’ durato 28 giorni,
abbiamo percorso 3800 km ed abbiamo speso poco meno di 3000 euro. |