Turchia
- 22 maggio 2 luglio 2007
- 6917 km
5 minuti a Instambul |
5 minuti nel nord della Turchia |
|
5 minutinelle zone archeologiche della Turchia |
5 minuti tra gli ittiti |
5 minuti in Cappadocia |
con patate).
Dopo
pranzo, dopo aver salutato e ringraziato Silverio e Stefania, ci avviamo verso
il porto. Ci imbarchiamo a meta’ pomeriggio. Il traghetto (europa palace)
della Minoan Lines e’ piuttosto grande ed e’ pieno di mezzi pesanti. Vediamo
anche molte vetture, camioncini e roulottes con targhe tedesche a tempo.
Sembrano mezzi usati, trasportati nei balcani (o in Turchia) per la vendita. |
temperatura accettabile (meglio dello scorso anno sul baltico) ma il
fondo e’ letteralmente coperto da cozze e ricci di mare. Diego trova un po’
di lumache di mare e le cucina subito, preparando un sugo per la pasta. Nel
pomeriggio riprendiamo la marcia e continuiamo ad andare verso est, sino ad
arrivare a pochi Km dalla frontiera
turca. Il paesaggio cambia leggermente. Le colline sono dolci, coperte di
vegetazione (arbusti, latifoglie e pascoli). Vediamo anche alcune cicogne che
lentemente sorvolano la carovana. Pernottiamo a Feres, in un parcheggio a
fianco di un campo di calcio. Ceno
con Enrico ed Anna. Diego ci fa assaggiare i suoi spaghetti alle lumache di mare
(non male) e dopo cena raggiungiamo il gruppo. Siamo tutti abbastanza rilassati:
abbiamo rispettato la tabella di marcia che prevedeva il raggiungimento della
frontiera entro la serata di oggi. 27
maggio |
28
maggio Partiamo alle 8 per la visita “lunga” alla citta’. Visitiamo dapprima la “penisola”, una lingua di terra compresa tra il bosforo ed il corno d’oro (il corno d’oro e’ un tratto di mare abbastanza lungo che si incunea nella sponda |
Istanbul, la moschea blu | Istanbul, topkapi | Istanbul, navi sul bosforo |
Sedie piccole (non piu’ alte di 20 cm e tavolini in
scala). Vedo che tutti i locali bevono qualcosa da un bicchierino di vetro.
Ordino anchio la stessa bevanda e mi portano un te. Bollente, scuro, forte ed
amaro. Ho assaggiato il Cai (si legge ciai), il famoso te’ turco.
29
maggio Oggi ci dedichiamo al corno d’oro (il tratto di mare che si incunea nella zona occidentale) ed al palazzo del Dolmabache, la reggia dei sultani, costruito nella seconda meta’ dell’ottocento in sostituzione del topkapi. Quando fu costruito l’impero era in piena decadenza ed i sultani decisero un’opera sbagliata nel momento sbagliato, l’opera |
peeling, eseguita da mani esperte coperte da quanti di crine, poi il
massaggio, massacrante, distesi a
pancia in giu’ su tavoli di marmo caldo ed infine il massaggio “asciutto”,
mediante asciugamani caldi. Dopo il bagno, il peeling ed il massaggio segue una
fase di relax che, sdraiati su comodi lettini, si trasforma, quasi subito, in un
sonno leggero. Nel pomeriggio, tornati al campo, abbiamo qualche problema
con il telefono di Enrico. Dimenticato a ristorante. Con l’aiuto di Belma
rintracciamo il ristorante e nel giro di un paio d’ore Enrico rientra in
possesso del suo telefono, portato da un taxi. In serata Enrico proietta il suo
film sulla Libia. |
Dopo il museo
visitiamo il mausoleo di Ataturk (non interessante), pranziamo in centro (di
nuovo kebab iscandar, poiche’ e’ l’unico piatto che conosco). Nel
pomeriggio prendiamo i nostri camper e ci addentriamo nell’altipiano, tra
scenari irreali e caldo soffocante. Raggiungiamo Bogazkoy, una cittadina
ove facciamo base, in previsione della visita alla citta’ ittita di Hattusas.
6
giugno Raggiungiamo , con un pulmino, le rovine di Hattusas. Dell’antica citta’ restano solo alcune spezzoni delle mura perimetrali e le fondamenta degli edifici. Tutti pezzi trasportabili (bassorilievi, sfingi e leoni alati) li abbiamo |
Hattusas, incisioni rupestri | hattusas, la porta dei re | Hattusas, la porta segreta |
Cappadocia, camini delle fate | Cappadocia, camini delle fate | Cappadocia, preparazione della pizza turca |
14
giugno Continuiamo
a correre verso ovest, lungo la costa sud della Turchia. Sostiamo ad Aspendos
per visitare il teatro romano, pressoche’ intatto ed ancora in attivita’
(due giorni prima avevano rappresentato il Nabucco). Sostiamo anche a Perge
ove i ruderi (imponenti) della citta’ ci ricordano l’importanza di questa
regione nel periodo ellenistico e romano. In
serata raggiungiamo Antalya, citta’ simbolo delle vacanze in Turchia.
Fa molto caldo e dopo un avventuroso giro in un supermercato sostiamo in un
parcheggio situato nella zona dei divertimenti, ad ovest della citta’. In
serata siamo liberi. Ne approfitto per visitare la zona vecchia e per cenare nel
vecchio porto. |
Aspendos | Perge | Antalya |
17
giugno Altra giornata di sole . Partiamo con calma, facciamo rifornimento di gasolio e verso le 11 raggiungiamo la spiaggia di Patara, altra antica citta’ della Lycia abbandonata a causa del progressivo abbassamento del terreno che l’ha trasformata in un pantano. Il sito presenta un anfiteatro, un odeon (un piccolo anfiteatro) ed un arco di trionfo particamente intatti ed i resti di un tempio dedicato ad apollo. Raggiungiamo il mare, turchese come sempre, e ci |
18
giugno Giornata di sole. Non abbiamo nulla in programma e pertanto facciamo tutto con calma. In mattinata visitiamo la cittadina: oreficerie, agenzie turistiche e pizzerie. La cittadina sorge all’interno di un golfo ed e’ raggiungibile solo tramite una strada con una pendenza esagerata. Durante la visita ci imbattiamo in un’agenzia turistica che propone ascese e discese in parapendio. L’idea di un giro in parapendio (con pilota al seguito) ci attira. La spesa non sembra esagerata (70 euro) per cui Enrico ed io prenotiamo il lancio per il primo pomeriggio. Alle 13 siamo davanti |
Rambo, mi da alcune basilari istruzioni (in pratica devo solo fare tre passi di corsa e poi alzare i piedi) e quindi partiamo. Il parapendio prende subito il volo ed in pochi attimi mi trovo sospeso, seduto su di un seggiolino di tela attaccato al nulla. Rambo si dirige verso una parete quasi verticale ove spirano venti ascensionali. Saliamo fino ad 2500 metri e ad un certo punto ci troviamo piu’ in alto di qualunque montagna circostante. Rambo si dirige verso il mare ed inizia una lentissima discesa (l’ecursione dura circa 90 minuti). Il panorama e’ spettacolare e la sensazione del vuoto e’ forte. Guardo in basso e sotto le mie ginocchia vedo il mare o le rocce, a seconda di dove ci troviamo |
alla base e vedo che la temperatura e’
scesa a 35 gradi. Ancora troppo caldo. Vado sulla spiaggia, percorro un pontile
di legno e mi siedo per un’oretta ad assaporare la brezza marina, leggermente
piu’ fresca dell’aria a terra. Dopo cena vado di nuovo in citta’.
Atttraverso un quartiere pieno di locali notturni, di giovani e di
musica; visito un mercato ove vedo sandali in pelle e cuoio a prezzi piu’
bassi di quelli che ho appena acquistato. Rientro a notte inoltrata. Ci sono
ancora 30 gradi. 20
giugno Giornata di relax. Percorriamo una trentina di km e raggiungiamo un campeggio sulla penisola di Datea, a nord di Marmaris. La temperatura e’ sempre alta. Ci bagnamo e ci riposiamo in vista delle due prossime impegnative giornate. |
22
giugno Giornata di trasferimento. Da Pammukkale, situata all’interno della regione egea, torniamo sulla costa. La galoppata verso ovest e’ interrotta da svariate soste. La prima, la piu’ importante e’ la visita di Aphrodisia, un sito archeologico un po’ fuori mano ma incredibilmente ricco. La citta’ attiva sino alla fine dell’impero bizantino mantiene imponenti |
Aphrodisia, cicogne | Aphrodisia, apollo | Aphrodisia, l'ippodoromo |
23
giugno Giornata calda. Le previsioni parlano di un vento africano che portera’ temperature superiori ai 35 gradi. Alle 7,30, nell’intento di anticipare la canicola, siamo tutti su di un pulman diretto ad Efeso. Citta’ grandiosa, di impianto romano, ha subito diverse evoluzioni (ed anche spostamenti) a seguito del progressivo insabbiamento del porto. Conserva ruderi del periodo romano e bizantino. L’anfiteatro, grandioso e a quanto sembra ancora attivo, dispone di 30000 posti a sedere; il tempio di venere, considerato ai tempi una delle sette meraviglie del mondo mostra ancora la grandiosita’ dell’impianto con le sue colonne alte e di grande diametro. La facciata della biblioteca di celso infine, |
Efeso, cippo con il simbolo di epidauro | Efeso, la facciata della biblioteca di celso | Efeso, una porta dell'odeon |
da cassettoni,
sempre in marmo, con
decorazioni floreali. Sulla via del ritorno sostiamo per qualche minuto in un
sito in cui e’ stata rintracciata un’antica casa. La posizione della casa,
cosi’ come le sue dotazioni, sembrano soddisfare la descrizione presente in
uno dei vangeli per cui la casa e’ stata accreditata, anche dal Vaticano, come
la casa della Madonna negli anni successivi alla morte di Cristo. Ora e’ un
luogo sacro, gestito da alcuni monaci e meta di un continuo pellegrinaggio.
Nell’interno, piccolo e spoglio, e’ stata creata un’aria mistica ed
ho visto piu’ di un compagno di viaggio inginocchiarsi e pregare. Nel
pomeriggio alcuni compgni di viaggio abbandonano il campeggio assediato dal
concerto rock. |
Considerazioni Questo
viaggio, al pari del viaggio in Russia dello scorso anno, e’ stato un viaggio
lungo e faticoso. Ma anche in
questo caso posso dire che e’ stato un viaggio splendido. Non solo abbiamo
visto molte cose ma abbiamo anche apprezzato la gentilezza e l’ospitalita’
turca. Abbiamo percorso strade, visitato citta’ e ci siamo resi conto che i
turchi sono un popolo di persone semplici e generose. Sotto l’aspetto
economico ho speso in tutto 4300 euro, di cui almeno 900 di gasolio e 450 di
ricambi per il camper. :) |