26/12/06 – 6/01/07 - La valle del Cecina 1050 km  

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Diario di viaggio

Questo viaggio e’ stato organizzato da Pino e Annamaria, dell’ACI camper di Livorno.  L’iscrizione e’ stata piuttosto avventurosa poiche’ la decisione di partecipare e' stata presa solo nei primi giorni di dicembre , fuori tempo massimo per una regolare iscrizione. Fortunatamente c’e’ stata una rinuncia e siamo comunque riusciti ad entrare in gioco  

26 dicembre  

Partiamo verso mezzogiorno e ci fremiamo subito dopo Parma per fare colazione. Arriviamo a Cecina in serata e 

Montegemoli: il forno
troviamo facilmente il luogo del raduno. Sono gia' presenti una ventina di camper, molte facce nuove ma anche qualche volto noto. Ci registriamo (siamo il numero 40) e scopriamo che  nel giro di due giorni la carovana sara’ composta da poco meno di 50 camper  (il numero sara’ in continua variazione poiche’ ogni giorno qualcuno si aggreghera’ e qualcun’altro lascera’ il gruppo).  

27 dicembre

Partiamo alle 8 e dopo una trentina di minuti su strade tortuose siamo nei pressi di Montegemoli, una frazione di Pomarance. Visitiamo un forno a

legna, a quanto pare abbastanza noto, che produce pane toscano con una farina per il 20% integrale. Grande interesse per il forno e distribuzione di pagnotte appena sfornate (un buon pane, poco salato ma gustoso). Verso le 11, al momento della ripartenza, il nostro camper si impantana sul prato umido. Chiedo aiuto via CB e nel giro di pochi minuti qualche amico mi aiuta ad uscire dal pantano (in questi casi c’e’ poco da fare, bisogna spingere!). Raggiungiamo Montegemoli e ci sistemiamo nel cortile di un’azienda agricola. Facciamo colazione e quindi visitiamo l’atellier di un artista locale che  lavora il ferro. 
Espone oggetti interessanti ma piuttosto ingombranti. Verso le 16, a bordo di due pulmini messi a disposizione dal comune di Castelnuovo e di Pomarance, percorriamo un anello di una decina di Km lungo il quale ammiriamo i presepi preparati dagli abitanti della zona. I presepi, all’aperto e lungo la strada, sono stati costruiti con materiali di vario tipo (carta,  bottigle, pentole, foglie, cenci, mollette, conchiglie ecc.) e sono interessanti non tanto per la scenografia, per la verita’ sempre piuttosto mdesta, ma per la pazienza e l’ingegno profuso. Sostiamo anche in un agriturismo ‘bio’ che propone prodotti (essenzialmente pasta, lenticchie, e fagioli secchi) ottenuti senza l’utilizzo di pesticidi e conservanti. Alla fine del tour ci ritroviamo in una vasta sala comunale ove alcuni volontrai hanno allestito una ‘merenda’ a base di crostini toscani, polenta, cinghiale e cialde con panna (le cialde sono una specialita’ locale). Dopo la ‘merenda’ visitiamo una casa di Montegemoli ove una signora prepara, manualmente alcune cialde: prende un cucchiao di impasto, lo spiana, lo arrotola su di un’asta con punta conica e lo cuoce sulla fiamma di un camino. La lavorazione e’ piuttosto laboriosa (ogni cialda deve cuocere per qualche minuto) ma il risultato e’ squisito.

28 dicembre

Raggiungiamo Pomarance, la cittadina piu’ importante della zona, e iniziamo una visita guidata. Il centro storico non sembra particolarmente interessante (non molto diverso da quello di una qualunque cittadina toscana). Interessante invece la visita alla chiesa parrocchiale ove sono presenti un paio di tavole del Pomarancio (Niccolo’ Cerignani).  Ancora piu’ interessante al visita a casa Bicocchi, una facoltosa famiglia locale che nel 1960 dono’ la casa al comune. All’interno arredi e oggetti di uso quotidiano risalenti ai primi anni del novecento. Curiosa la cucina, con gli attrezzi del tempo, i primi rubinetti (alimentati dall’acqua di una cisterna sistemata sopra i rubinetti stessi), un enorme camino e una cucina economica.  Nel pomeriggio raggiungiamo l’agriturismo ‘il pratone’. Ci sistemiamo, assistiamo alla mungitura dellle pecore e ad una lezione sulla produzione del formaggio.  In serata cena sarda (i gestori  dell’agriturismo sono di origine sarda) con primi a base di gnocchetti e salsiccia e secondi a base di agnello (ottimo).  

29 dicembre

Ci svegliamo presto e affrontiamo, uno per volta, una ripida salita che porta dal parcheggio (a mezza costa) sino alla strada comunale che corre sulla cima delle colline. Sostiamo per colazione e quindi ci mettiamo in moto. 

Raggiungiamo Castelnuovo val di Cecina  e, oltre ad un’area di sosta piuttosto grande e dotata di camper service,  troviamo anche due amici (Ezio e Tina) con i quali abbiamo condiviso, un paio di anni fa, un giro nel sud della toscana. In mattinata visitiamo il borgo, sorto un migliaio di anni fa come luogo di abitazione degli operai che lavoravano nelle vicine cave (siamo nel cuore delle colline metallifere). Il borgo, proprio perche’ abitato, per centinaia di anni da operai (che con i loro salari riuscivano a stento a sopravvivere) e’ privo di case padronali e di segni di benessere. Nel pomeriggio raggiungiamo Montecastello, altro borgo medioevale vocato pero’ all’agricoltura (ed ora praticamente spopolato).    
Castelnuovo Val di Cecina
30 dicembre

Raggiungiamo Sasso Pisano, un piccolo borgo costruito su di uno spuntone roccioso, e sempre a bordo dei due pulmini comunali, visitiamo le rovine di un centro termale etrusco e le putizze, manifestazioni geotermiche spontanee (getti di vapore misto a zolfo e ad altri minerali che fuoriescono spontaneamente dal terreno e dalle rocce).  Nel pomeriggio visitiamo la centrale Enel del lago boracifero, un impianto che sfrutta industrialmente l’energia geotermica. In serata tombolata, nella sala di un ex 

Sasso Pisano
Sasso Pisano:  terme etrusche
 fumarola
 centrale geotermica
cinema. La sala e’ affollata (partecipano sia popolazione locale che camperisti) e alla fine della serata torniamo in camper con una bottiglia di olio, due salami e una confezione di pancetta.

31 dicembre

Ci trasferiamo ad Anqua, sede di una famiglia patrizia che ancora oggi possiede vasti territori in zona. Il Conte Pannocchieschi d’Elci ci riceve, ci parla della sua casata e dei suoi progetti agricoli, ci mostra la villa (stile rustico nobile, non molto grande ma 

Sasso Pisano: la tombolata
 
Anqua: l'ospitalita' del Conte
assolutamente piacevole) e ci offre un rinfresco rustico, a base di prosciutto di cinta senese (buono a mio parere, eccezionale a detta di alcuni amici toscani), soppressata, spuma di guanciale e vino locale (alla fine siamo tutti contenti).  Nel pomeriggio ci muoviamo e raggiungiamo Belforte, altro tipico borgo toscano con case in mattone e pietra, 
Anqua: la villa rustico nobile
due chiese e una serie di viottoli. Non esiste un’area di parcheggio sufficiente a comprendere i 50 camper per cui il gruppo si divide in piu’ parti (noi, insieme ad altri tre camper, ci sistemiamo nel cortile di una casa privata). Verso sera, dopo un te’ consumato in un ristorante in piazza, l’assessore al turismo  del comune di Radicondoli (di cui Belforte e’ una frazione) ci intrattiene su Aquilante, un luogo ai margini del paese in cui sorgeva una pianta secolare 
Belforte
e che fu, per centiania di anni, il naturale punto di ritrovo per feste e incontri. Alle nove tutti a cena nel ristorante in piazza. Pranzo toscano: crostini, primi abbondanti (maccheroni al sugo di sopressata e crespelle ripiene di verdure cotte), carni alla brace (ottimo il fegato di maiale avvolto nella rete), spalla di maiale cosparsa da una salsa a base di ginepro, gamberoni, torrone e zabaione, frutta, caffe’ e spumante (a mezzanotte). Subito dopo si raggiunge una sala da ballo (Anna preferisce tornare in camper), ove si esibisce un gruppo musicale. Verso la una di notte un illusionista, facente parte del gruppo dei camperisti, ci intrattiene con le sue performance.   
1 gennaio

Ci svegliamo tardi e dopo colazione ci muoviamo verso Radicondoli. Troviamo un’area di sosta nuovissima con alcune torrette per l’erogazione dell’elettricita’. Ci attacchiamo tutti e succhiamo con avidita’ (siamo in giro da parecchi giorni e le batterie della cellula sono ormai quasi scariche). Nel pomeriggio, insieme all’assessore al turismo, gia’ vista ieri, visitiamo la citta’ (sempre tipica toscana, sempre in cima ad un colle). Troviamo un paio di negozi aperti (una tessitrice ed un artigiano che fabbrica oggetti utilizzando cera e polvere di marmo) e tiriamo sera. Dopo cena grande festa all’area di sosta, con esposizione 

Radicondoli: la nuova area attrezzata
Radicondoli
di presepi (uno addirittura ricavato all’interno di un grande panettone), vin brule’, musica, dolci e grande falo’ (che continuera’ a bruciare anche per tutta la giornata di domani).   

2 gennaio

Ci svegliamo con calma e verso le 10, sfruttando un passaggio offertoci da Salvatore, ci rechiamo in una sede locale del Corpo Forestale dello Stato ove vengono allevati (allo scopo di preservare la specie) alcuni esemplari di maiali di cinta senesi (neri e caratterizzati da una striatura bianca 

Maiali di cinta senese
sul collo e sulle zampe anteriori). Visitiamo l’allevamento dei maiali e la zona in cui vengono tenuti ‘in pensione’ alcuni vecchi cavalli che hanno partecipato al palio di Siena. geotermico per riscaldare le serre. 
serra riscaldata con il calore geotermico
 L’escursione prosegue con la visita ad un impianto florovivaistico che sfrutta il calore. Nel pomeriggio ci riposiamo e verso sera saliamo in paese per fare un po’ di spesa e per ammirare il panorama (oggi e’ stata
una giornata nitida, senza vento e senza nuovole). 

3 gennaio

Ci trasferiamo a Larderello, capitale  nazionale degli impianti per lo sfruttamento dell’energia geotermica. Visitiamo il museo della geotermia (interessante) e assistiamo all’assordante apertura di un pozzo di  vapore. Verso le 13 torniamo al campo e vediamo Stefania che sta organizzando la cottura di una decina di Kg di pasta. Portiamo fuori i tavolini ed e’ subito festa. In serata, volendo, 

Larderello: il pozzo di vapore
Larderello: si prepara la festa
potremmo andare a fare una nuotatina in una piscina riscaldata geotermicamente. Purtroppo abbiamo dimenticato i costumi per cui restiamo in camper  a guardare la televisione e a fare le parole incrociate.   
4 gennaio

Ci svegliamo presto e partiamo per Sizzano. Una volta arrivati parcheggiamo e  saliamo su due piccoli bus che ci portano al centro di un parco naturale ove sorge, tra l’altro, una villa seicentesca (in realta’ nulla di particolare). Un consulente della comunita’ montana ci parla del parco e ci fa fare un giro su di un sentiero che, in alcuni tratti, corre a mezza costa e consente uno spettacolare colpo d’occhio sul parco, sulle colline circostanti e, in lontananza, sugli impianti per lo sfruttamento dell’energia geotermica.  

Monterufoli: la passeggiata nel parco
Bolgheri: il fine dicitore
5 gennaio

Partiamo presto, lasciamo le colline e scendiamo a valle. Sostiamo a Bolgheri (dopo avere percorso il famoso viale dei cipressi) e visitiamo il paese. Una guida ci mostra  i luoghi carducciani (per la verita’ quasi insignificanti) mentre un attore declama alcuni versi. Il risultato e’ piuttosto buffo poiche’ il fine dicitore ha una marcata cadenza toscana, si mangia le parole e sbaglia le pause.  Annamaria e’ furiosa. Dopo pranzo scendiamo a Cecina sostiamo nel parcheggio del raduno iniziale e poi, in ordine sparso, visitiamo la citta.  

6 gennaio

Ci dirigiamo verso Marina di Castagneto. Parcheggiamo e scendiamo in spiaggia. Il mare e’ tranquillo e approfittiamo della bella giornata per fare quattro passi sulla spiaggia. Verso mezzogiorno qualcuno accende un generatore e un lettore CD diffonde musica ballabile. Ci sistemiamo per colazione su di un lunghissimo tavolo (almeno 50 posti). Altri hanno tirato fuori i tavolini e li hanno sistemati nello spiazzo adicente al tavolone. Verso le 13 arriva un camper pizza e tutti ricevono svariati

Castagneto Carducci: la pizzata
 tranci di pizza e di focaccia. Il tempo scorre piacevolmente. Dopo pranzo qualcuno balla e qualcun’altro, noi compresi, si mette in marcia per tornare a casa.  

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